Buongiorno, oggi vorrei rispondere a quelle persone che dicono…
“Lunedi apri a mezzogiorno? Bella vita!”
“Mercoledi tutto il giorno chiusa!” ecc
Immaginate “Flavia Centro Estetico” come un teatro: i clienti vedono quello che succede in cabina ma spesso non sanno che c’è un mondo dietro le quinte, dove lo spettacolo viene preparato in ogni minimo dettaglio prima che il pubblico entri in sala. Inoltre, mentre altri attori hanno alle spalle una compagnia fatta di colleghi, registi e costumisti, io metto in scena un “one man show” (o meglio, un “one woman show”), dove mi occupo di tutto da sola.
Il lunedi mattina lo passo a farmi sistemare la cervicale ed entrambe le braccia; quando riesco cerco di andare in palestra (oltre a scaricare lo stress e mettermi in forma, mi serve per rinforzare la postura), ma spesso, dopo la seduta, corro al negozio per sistemare, pulire e mettere a posto le scartoffie burocratiche.
Tutti gli strumenti utilizzati per il taglio delle unghie – o anche una cosa apparentemente semplice e banale come le pinzette – devono essere sterilizzati non solo dopo l’utilizzo, ma anche se hanno passato un mese imbustati, senza essere aperti.
Spesso trovo persone stupite soprattutto quando vedono le pinzette imbustate: ma voi aprireste la bocca dal dentista se si presentasse con uno strumento non imbustato e di conseguenza non sterilizzato?
Prima di arrivare a lavorare in cabina c’è tanto e tanto lavoro, e le persone spesso, piuttosto che chiedere che tipo di servizio viene offerto o che strumenti vengono utilizzati, vogliono sapere solo il prezzo.
Qualche giorno fa ho letto di una persona che si lamentava dicendo che noi estetiste dovremmo far pagare a seconda della quantità di peli; un’altra ragazza, entrata per avere informazioni, ha fatto invece una considerazione ad alta voce sul servizio delle sopracciglia: “addirittura da 9 e 13 euro, quanti peli una persona può avere?”
Quando si esegue una ceretta, ci sono molti aspetti da valutare: la zona da trattare, il tipo di pelo, la quantità e la temperatura della cera, come è stata tratta la zona in precedenza e così via. Per quanto riguarda le sopracciglia, non è tanto importante il numero di peli quanto capire quali siano effettivamente da togliere (per questo, insieme all’epilazione, è importante effettuare anche un visagismo). Spesso le persone tendono a lavorare il sopracciglio più folto per renderlo simile a quello più “spennacchiato”, tanto che alla fine entrambi risultano essere troppo fini. Purtroppo questo non è il modo corretto di procedere: è importante analizzare il viso, capendo come disegnare le sopracciglia per valorizzare il volto. Quindi, in realtà, meno peli ci sono e più difficile e minuzioso è il lavoro!
Forse non viene tenuta in considerazione la manodopera, forse non viene considerato che noi studiamo anni prima di poter mettere le mani addosso alle persone, forse non sapete che ogni 5 anni, solo per la Regione Toscana, c’è un obbligo di aggiornamento (dermatologia, anatomia e igiene), ovviamente a pagamento.
Spesso mi sono sentita dire “beh ma non tutti fanno quello che fai te!” oppure “non tutte sterilizzano o sono a norma” ma la mia risposta è e sarà sempre: “a me degli altri non interessa, io la sera dormo tra due cuscini!”. Mi piace pensare che le mie clienti mi abbiano scelto non sulla base del prezzo, ma per il servizio e per l’amore che metto nel mio lavoro e per la qualità del servizio che offro.
Arriviamo al mercoledì: non solo mi dedico alla mia vita privata (come tutti) ma lavoro su locandine e protocolli negozio (chi mi conosce sa che i miei servizi sono tutti protocollati e che faccio consulenze gratis su piedi e anche su cerette).
A volte invece mi trovate aperta perché ho invertito i giorni di “riposo” perché sabato domenica e lunedì sono a giro per l’Italia per migliorarmi e apprendere cose nuove che poi offrirò alle mie clienti… perché non si smette mai di studiare nella vita!
Sabato il negozio fa mezza giornata e lavoro sotto appuntamento. Ricordo inoltre che durante la settimana faccio orario continuato, non perché spero di prendere un baffetto di passaggio, ma per venire incontro alle esigenze delle mie clienti; chi mi conosce sa che, spesso e volentieri, in questi anni ho lavorato ad oltranza arrivando durante la settimana a chiudere il negozio alle 21 passate. Tra le spese non c’è solo l’affitto ma anche le utenze che, ovviamente, più rimango aperta e più aumentano.